mercoledì 23 novembre 2011

STORIE DI LETTERE di Sabatino Ciocca (Ortona, Venerdì 25 Novembre - ore 17.30)

Venerdì 25 novembre alle ore 17.30, alla Biblioteca Comunale di Ortona (Complesso S. Anna - Corso Garibaldi n. 7) verrà presentato il libro STORIE DI LETTERE. Alla scoperta di carte e carteggi più o meno celebri - Cabaret letterario scritto da Sabatino Ciocca.
Saranno presenti l'editore Marco Solfanelli, l'autore Sabatino Ciocca, il Direttore della Biblioteca dottor Tito Viola, il relatore Francesco Di Vincenzo.
Voci recitanti: Alba Bucciarelli, Sebastiano Nardone e Giancarlo Zappacosta.



L'invenzione ispirativa originaria di questo testo risale a radiodrammi trasmessi per Radio3, di cui Sabatino Ciocca è stato autore, programmista e regista. Da questa esperienza, raffinando l'impianto per una trasposizione in scrittura, ha tratto l'idea di un cabaret letterario nel quale trasfondere personaggi reali che, attraverso i loro scambi epistolari, rivelassero nella loro stessa grandezza le loro umane debolezze.
I protagonisti celebri, di cui sono presentati gli scambi epistolari con una trama in parte aderente a dati verosimili, in parte prodotto di una fertile fantasia deformante, sono accomunati dall'essere abruzzesi, per cui le loro tipizzazioni rappresentano le virtù, come gli eccessi e i difetti, di icone culturali dell'immaginario regionale, rilette attraverso lo specchio della rivelazione sottile della loro umanità complessa, che infrange il conformismo di miti e credenze vulgate.
La cifra letteraria è giocata su un esprit de finesse che sa sublimare caratterizzazioni storiche reali in sviluppi verosimili, tanto verosimili da ingannare il lettore coinvolto, il quale però si accorge che si tratta di invenzione caricaturale, quando è colpito dalla corrosiva ironia con cui debolezze e ingenuità sono rivelate per una macroscopica dilatazione, che fa esplodere paradossi dentro il senso comune. Si sviluppa una carica critica ed ironica verso le inconsistenze, ingenuità, banalità, superficialità degli intellettuali di provincia che, scimmiottando la grande cultura, mostrano invece la loro risibile pochezza.

Dalla Prefazione di Ezio Sciarra



Dalle carte emergono, invece, personaggi inusitati e originali: ecco un cameriere che rovescia vassoi, o un barbiere che si dichiara “non colpevole” della calvizie precoce del Vate. Ed ecco, ancora, un giardiniere che rivela i segreti della famiglia Manzoni – Borra. E, insieme a loro, compaiono sulla scena (già, perché questi carteggi sono prepotentemente teatrali) preside d'istituto, professori, medici, grafologi ed altri competenti esperti. Ciascuno recita (o, se volete, narra) con il tono e la misura della asetticità di chi è stato testimone di un accaduto o di chi è stato chiamato ad interpretare le ragioni di un evento.
Procedendo nella lettura si smascherano progressivamente i luoghi comuni, si scoprono le debolezze dei “grandi” e avanza una logica di grande compostezza che spiega non imprese eroiche, ma la quotidianità dell'eroe che è sempre miserabile e ridicolo.

Dalla Presentazione di Franco Farias



Sabatino Ciocca
STORIE DI LETTERE
Alla scoperta di carte e carteggi più o meno celebri

Prefazione di Ezio Sciarra
Presentazione di Franco Farias
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-734-5]
Pagg. 168 - € 12,00

http://www.edizionisolfanelli.it/storiedilettere.htm

sabato 19 novembre 2011

RECENSIONE di Francesco Di Vincenzo

Insomma, si sorride e talvolta si ride di gusto leggendo queste Storie di lettere di Sabatino Ciocca, noto regista ed autore teatrale, televisivo e radiofonico. Eppure il grottesco, il sarcasmo, l’ironia, la derisione, il paradosso, il motto arguto e dissacrante, e quant’altri registri analoghi concorrano a formare lo spasso di questo “cabaret letterario”, non impediscono l’insinuarsi di un dubbio nel lettore: che l’autore abbia voluto compilare, con queste lettere, uno “stupidario” umano in cui la comicità è solo maschera leggera e dissimulatrice dell’indignazione. Come a dire: vi mostro come l’umanità sia così stupida e grottesca, che non vale manco la pena inveirle contro, meglio riderci sopra. La presenza di tanti illustri personaggi nel finto epistolario suona, allora, come scoraggiante sottolineatura: vedete? Neanche i grandi uomini si salvano.
Non c’è speranza, allora? Ma no. Guardiamo l’immagine dell’autore che campeggia sulla copertina di Storie di lettere (Eco ci ha insegnato l’importanza del metatesto): Ciocca vi appare abbigliato da elegantone pop-ottocentesco, occhiali neri e sorriso enigmatico, mano infilata nella giubba come un mattocchio napoleonide. Non è difficile cogliere in questo autironico ritratto un ulteriore, non secondario messaggio dell’autore: non prendetemi troppo sul serio, potete ridere anche di me.
Ciocca, insomma, come tanti intellettuali d’elitaria vocazione e d’ipersensibile ego, “soffre” la volgarità del mondo presente, verso cui sceglie di reagire ed opporsi soprattutto con ironico e autoironico disincanto. Il suo, in fondo, è mal di dandy che passa con una risata.

Francesco Di Vincenzo

da "VARIO" novembre 2011 n° 76
“Un epistolario tutto da ridere”