mercoledì 25 gennaio 2012

Cabaret letterario di Sabatino Ciocca (Pescara, Sabato 28 Gennaio, ore 21:00)

Il libro di Sabatino Ciocca, Storie di lettere. Alla scoperta di carte e carteggi più o meno celebri - Cabaret letterario (Edizioni Solfanelli), sarà presentato, alle ore 21,00 di Sabato 28 gennaio, da Francesco Di Vincenzo, presso lo Spazio Teatrale della Scuola di Teatro Artis, in via del Santuario 160 a Pescara.

Gli artisti Maria Chiara Astolfi, Alessia Cutracci, Fulvio D'Amico, Patrizia Di Carlo, Maria Rosaria Di Lorenzo, Patrizia Di Sante, Sara Giuliani, Daniela Maccallini, Silvia Retrosi, Anna Scurti e Ilaria Spera giocheranno con alcuni brani del testo guidati da Sebastiano Nardone, alla presenza dell’autore.


Scheda del libro

Nella pur lunga e travagliata storia delle relazioni umane e degli scambi di pensiero tra le persone, uno dei mezzi che ha contribuito ad accordare dignità al pettegolezzo, è senz'ombra di dubbio, la corrispondenza epistolare. Non c'è dato sapere quando, dove e da chi ha avuto origine tale forma di comunica-zione, né mio intendimento è tracciarne una storia, anche se pur sommaria, ché il tempo mi sarebbe nemico.
E' fatto innegabile, tuttavia, che la fortuna della corrispon-denza epistolare è sottoposta a variabili: il buon funzionamento dell'ordinamento postale, una grafia decifrabile, la tassa d’affrancatura. A tal proposito, vale la pena ricordare che Charles Robert Darwin, iscrittosi ad un corso di Scienze Naturali per corrispondenza, dovette rinunciarvi per l'improvviso rincaro dei francobolli. Un'ultima, ma non per questo meno trascurabile, variante nella fortuna della corrispondenza epistolare è costituita dall'improvviso decesso del destinatario o del mittente o, peggio ancora, di entrambi.


L'Autore

Sabatino Ciocca, regista di prosa e operatore culturale, collabora con Enti e Istituzioni regionali e nazionali (ATAM, TSA, Istituto di Cultura Francese). È socio fondatore della coo-perativa teatrale Quarta Parete e della Residenza Teatrale Theatria; autore e programmista regista RAI con progetti e produzioni radiofoniche e televisive; regista di opere musicali per l’Ente Lirico d’Abruzzo; autore e coordinatore artistico di progetti sulla drammaturgia regionale o ad essa legata: D’Annunzio e l’Abruzzo, in collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale; Confessione generale, sulla vita dello scrittore Giuseppe Mezzanotte; La Penna di Tartarin, sulla vita di Edoardo Scarfoglio, prodotte dalla Regione Abruzzo; La Voce dei Silenzi, orazione civile sulla morte del giornalista Antonio Russo ucciso in Cecenia, pièce commissionatagli dalla Fondazione Russo per il “Premio Giornalismo e Reportage di Guerra” a lui intestato. Come Direttore della Scuola di Recitazione e della Compagnia di Prosa del Teatro Marrucino di Chieti allestisce pièce teatrali e organizza convegni legati alla drammaturgia contemporanea.



Artis Scuola di Teatro
Via del Santuario, 160
Pescara
Tel. 085 4151817
staff@centroartis.it
www.centroartis.it.

domenica 15 gennaio 2012

RECENSIONE di Eide Spedicato Iengo

Ma l’originalità di questo libro poggia anche su altro. Innanzitutto sulla forma adottata. Essendo la trasposizione di una serie di radiodrammi allestiti e trasmessi dalla Sede Rai dell’Abruzzo segnalano che la scrittura, di cui Ciocca si serve, segue lo schema del copione teatrale, sul cui sfondo si muovono il narratore, i protagonisti, i comprimari e i tanti personaggi che fanno da cornice ai brani. Scorrerle, dunque, più che sfogliare un libro, significa assistere ad una rappresentazione teatrale. Poi sul linguaggio usato: sapido, arguto, giocoso, arioso, raffinato, filologicamente impeccabile nella puntualità documentaristica dei contesti, delle atmosfere, del linguaggio, dei personaggi e delle tipologie sociali che descrive. E in tempi in cui l’ignoranza –per dirla con Giovanni Sartori- è quasi diventata una virtù, e la sottocultura e il pensiero brodaglia sono cresciuti e irrobustiti nel tempo, penetrando progressivamente e sistematicamente le aule scolastiche e trovando il loro terreno di coltura nella dimensione audio-visiva, ne discende che non si può non apprezzare un testo come questo che insegna a godere della chiarezza, della distinzione, della dimensione analitica, dei tempi lunghi, senza peraltro mai scivolare in alcuna pedanteria.
In terzo luogo, questo bel libro è originale perché Sabatino Ciocca mette a tema alcune parole “orfane”, come l’immaginazione e la passione, che sembrano naufragate in un’assoluta perdita di corrispettivo nella realtà di questa nostra società inquieta, impaziente, frettolosa, dissonante, mediatica, globalizzata, apatica, sconclusionata, nemica del dettaglio che auspica l’alba di un’umanità fatta in serie, simile ad una catena di montaggio.
E, da ultimo, perché si rende omaggio all’ironia, che costituisce il tratto dominante di tutto l’impianto del volume.

Eide Spedicato Iengo

Da "RIVISTA ABRUZZESE"
Anno LXV - n° 1 - gennaio 2012